Sebbene invocata quotidianamente da milioni di persone, la giustizia non corrisponde a un concetto avente un contenuto obbiettivo, da tutti riconoscibile. Onde essa si presta a rivestire della sua forza qualunque rivendicazione, qualunque ideologia, qualunque politica. La storia dell'umanità è una sequenza di guerre, di sopraffazioni in nome della giustizia, ma anche di lotte di emancipazione di popoli e di riscatto della loro libertà.
L'analisi concettuale della giustizia si rivela dunque un fallimento: la giustizia è priva di contenuti, rinvia sempre ad altri valori, essenzialmente soggettivi.
Non ci si può però fermare a questa constatazione. La giustizia è una necessità imprescindibile, nella vita individuale e collettiva. Ma per procedere costruttivamente in un discorso che vada al di là delle propensioni e degli interessi soggettivi, occorre forse cambiare strada. Ed è quanto si cercherà di fare nel corso di questa lezione, che si apre e si chiude nel nome di Norberto Bobbio.
Gustavo Zagrebelsky ha insegnato Diritto costituzionale e Dottrina dello Stato nelle Università di Sassari e Torino. Nel settembre 1995 è stato nominato dal Presidente della Repubblica giudice della Corte costituzionale, della quale è stato presidente, fino alla fine del suo mandato, dal gennaio al novembre 2004. É socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia nazionale dei Lincei. Nelle sue diverse attività, la vocazione di studioso si accompagna alla costante attenzione per i dilemmi filosofici ed etico-politici che attraversano le società contemporanee: il rapporto fra diritti e democrazia; le relazioni fra culture dei diritti storicamente eterogenee, chiamate a convivere nel quadro degli ordinamenti democratici; le possibilità di dialogo tra cultura laica ed esperienza religiosa, proprio a partire da una richiesta di giustizia che nasce dalla comune esperienza dell'ingiustizia.
Tra i suoi scritti, oltre a opere strettamente giuridiche come La giustizia costituzionale (Il Mulino 1977) e Il sistema delle fonti del diritto (UTET 1987), alcuni affrontano temi politico-costituzionali con prospettive storico-filosofiche, come Il diritto mite. Legge, diritti, giustizia (Einaudi 1992) e Il "Crucifige!" e la democrazia (Einaudi 1995), altri discutono le sfide dell'etica nell'era della secolarizzazione, come La leggenda del grande inquisitore (Morcelliana 2003) e La domanda di giustizia, scritto insieme a Carlo Maria Martini (Einaudi 2003). Ha recentemente curato Diritti e costituzione nell'Unione europea (Laterza 2003).
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