Il Riformista, 29 novembre 2002
Giuliano Urbani, ministro dei Beni culturali, è stato allievo e collaboratore di Norberto Bobbio. Nel suo libro "Il tesoro degli italiani" (Mondadori), Urbani ricorda con affetto e gratitudine il suo maestro che gli ha insegnato una visione liberale e autonoma della cultura. Ricorda anche un aneddoto legato alla sua nomina ministeriale. Il filosofo di Torino gli scrisse una lettera per complimentarsi e gli disse: «Tu però sei un'altra cosa». Bobbio voleva dire: farai anche parte del governo di Silvio Berlusconi, ma so che sei «un'altra cosa». Urbani dopo aver raccontato l'aneddoto e aver negato che lui sia «un'altra cosa» aggiunge che proprio il governo di centrodestra e Forza Italia incarnano quel concetto liberale di cultura così caro al suo maestro torinese. Secondo Urbani, Bobbio è il vero filosofo a cui si ispira Forza Italia?
Ma tra il partito di Berlusconi e Bobbio non c'è mai stato feeling. Tanto che un consigliere del premier, don Gianni Baget Bozzo, in più di un'occasione ha criticato con cattiveria l'allievo di Gioele Solari. Giancarlo Bosetti sull'ultimo numero di Reset ricorda che don Gianni «non nell'intimità conviviale, ma in un pubblico incontro di Comunione e Liberazione (e non all'epoca di Eisenhower e dell'ambasciatrice Luce, ma la scorsa estate), ha parlato di Bobbio come "rudere del pensiero e morte in vacanza"».